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Cracolici Fabrizio, Tussi Laura
I partigiani della pace
Nell’Appello di Stoccolma del 1950 i Partigiani della pace proclamano: «Noi esigiamo l’assoluto divieto dell’arma atomica. Noi consideriamo che il governo il quale utilizzasse contro qualsiasi paese l’arma atomica, commetterebbe un crimine contro l’umanità e dovrà essere considerato come criminale di guerra». Oggi come allora, sono innumerevoli gli attivisti che si impegnano per creare ambiti e percorsi di pace, ossia comunità sociali in costante dialogo con persone di ogni credo politico e religioso. Oltre alle interviste esclusive a Moni Ovadia, Alex Zanotelli, Vittorio Agnoletto, che ci danno il quadro politico e culturale nel quale l’accelerazione ed estensione della guerra - di cui in questo 2024 stiamo vedendo le estreme conseguenze - hanno potuto svilupparsi, in questo libro troviamo idee e proposte per contrastare le logiche del conflitto e le sue conseguenze politiche, economiche e morali. Perché la pace è una dimensione non solo interiore, ma terrena che comporta sia l’assenza di guerra, sia soprattutto l’accordo e l’amore tra persone, genti, popoli e minoranze. Le nostre società non restano indenni all’esaltazione armata della supremazia dei valori occidentali sul resto del mondo: alla fine crescono l’intolleranza e un sempre più brutale autoritarismo verso chi dissente o protesta. Ecco allora che le due parole, partigiani e pace, definiscono anche i due terreni di lotta che abbiamo di fronte. Giorgio Cremaschi Laura Tussi, docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale e ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica. Fabrizio Cracolici si occupa di ricerca storica contemporanea ed è nipote di Ignazio Cracolici, capostazione ferroviario, inviato al confino in Istria durante il ventennio, per aver ripudiato il fascismo. Paolo Ferrero ha scritto la prefazione; Giorgio Cremaschi l'introduzione.    
Shiva Vandana
Parole che cambiano il mondo
«La colonizzazione delle nostre menti per adattarle alla macchina per fare soldi avviene modificando i significati delle parole in modo che non siano più radicate nella nostra realtà e nelle economie relai, ma si inseriscano nell'architettura dell'arricchimento» Ci sono parole che orientano il mondo e parole che lo confondono, portandoci sulla strada sbagliata. Di quanta menzogna o quanta verità sanno farsi carico termini come "economia", "ambiente", "ecologia", "finanza”, "guerra", "pace", "lavoro"? Vandana Shiva opera un lavoro di demistificazione del linguaggio, per restituire alle parole la loro funzione primaria e guidarci così ad una maggiore comprensione delle dinamiche che governano il mondo. Il libro, pubblicato in anteprima mondiale, è pensato per un pubblico vasto e interessato ai temi del cambiamento climatico, della sostenibilità e di uno stile di vita sempre più attento al Pianeta.
Vivere per dono
«Vivere per dono» è stato il tema scelto per la seconda edizione del Festival della Missione che si è tenuto a Milano dal 29 settembre al 2 ottobre 2022.  Promosso dalla Conferenza degli istituti missionari in Italia (Cimi) e dalla Fondazione Missio della Cei, in collaborazione con l’arcidiocesi di Milano, il Festival è stato l'occasione per riflettere su missione e chiesa, su chiesa e giovani, ma anche su chiesa e giustizia. Il tutto in un'ottica piena di senso: quello del donarsi, del vivere, appunto. per-dono. «Continuo a sognare la Chiesa tutta missionaria e una nuova stagione dell’azione missionaria delle comunità cristiane» Papa Francesco Questo agile volumetto che raccoglie gli interventi di Marta Cartabia e Matteo Zuppi, Mario Delpini e Roberto Repole, Luca Bressan e Luigi Ciotti è particolarmente indicato per chi vuole tener traccia dei tanti discorsi ascoltati al Festival, ma anche per chi intende avvicinarsi oggi e rilanciare su missione, pace e giovani.

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