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Chiara Allegri
La cultura tra le mani
Lo stile di questo testo è altamente personale e vive dell’esperienza di una professionista della cultura. Lontano da narrazioni puramente tecniche e teoriche, questo manuale è la trasposizione di una vita professionale vissuta nel mondo degli eventi. Fasi ideative, ricerca di sponsor e partner, complessità organizzative, sistemi comunicativi, reti relazionali sono solo alcuni degli aspetti che trattati in modo del tutto chiaro ed efficace grazie a un continuo fieldwork dell’autrice ed al suo approccio altamente pratico. Un testo particolarmente utile per tutti coloro che, in ambito laico ed ecclesiale, lavorano nell'ambito complesso, ma sempre più strategico degli eventi  
La Valle Raniero
Leviatani, dov'e' la vittoria?

A un anno di distanza dall’invasione dell’Ucraina, il mondo si trova sempre più immerso nella follia della guerra. Una follia a cui – è il monito di Papa Francesco – «non possiamo rassegnarci». Al tempo stesso, però, si sono ridotti gli spazi di critica e persino la parola “pace” rischia di essere svuotata del suo vero senso.Come siamo arrivati a tanto? L’Autore, giurista e giornalista, figura storica del pacifismo italiano, offre in questo suo libro un’analisi critica e storica rigorosa che parte da una domanda: «Come siamo arrivati a questo punto?». Come siamo passati dalla guerra fredda al crollo del Muro di Berlino e, da questo, alla «terza guerra mondiale a pezzi» di cui parla Francesco? Come e perché  gli Stati – i Leviatani che il capitalismo finanziario degli anni novanta dava per morti – sono tornati a servirsi dello strumento principe della paura: la guerra?

Agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso, scrive Raniero La Valle, «la guerra non solo era bandita dal diritto, ripudiata dalle Costituzioni, ma godeva di un unanime discredito e repulsione nell’opinione pubblica mondiale. La guerra, identificata con la guerra nucleare, era considerata come il male assoluto, anche dai governanti. La Guerra fredda era combattuta per evitare la guerra. La guerra era il terrore; la pace era l’e­quilibrio del terrore, era la deterrenza: cioè togliere il terrore con il terrore. Nella nuova situazione creatasi dopo il 1989, la guerra invece doveva essere ripristinata, richiamata dal suo esilio, eticamente riscattata e di nuovo agghindata e adornata come una sposa. E naturalmente occorreva anche tenere in mano le carte per l’ultima partita sulla ripartizione e l’utilizzo delle riserve in via di esaurimento del petrolio e degli altri combustibili fossili».

Oggi la guerra è combattuta per iniziare altre guerre. È un conflitto permanente, probabilmente asimmetrico, certamente totale che, passando dall’Iraq alle torri gemelle, dall’Afghanistan all’attuale situazione di conflitto multipolare ha portato alla situazione attuale. Una situazione in cui nessuno sa più distinguere tra amico e nemico, perché ognuno è potenzialmente un nemico, e il campo politico e sociale è letto attraverso il filtro di un messianismo rovesciato.

Da questa genealogia della guerra contemporanea – a cui è dedicata la prima parte del volume – prende spunto l’Autore per analizzare l’evolversi della situazione in Ucraina. Un «diario in presa diretta», un «reportage di idee», come lo avrebbe chiamato Michel Foucault, che dal 26 gennaio al dicembre 2022, mette in ordine fatti, cronache, situazioni che mostrano come la «guerra non sia solo come continuazione, ma la sosti­tuzione della politica con altri mezzi».Al centro di questa situazione, ci sono i Leviatani, la bestia biblica evocata da Giobbe e ripresa dal padre della teologia politica occidentale: Thomas Hobbes. Evocati fin dal titolo del libro, questi Leviatani sono oggi in lotta permanente tra loro: «Sono loro che credono alla vittoria, degli uni contro gli altri, e la vittoria non la possono avere».

«Ma intanto che fare? Come uscire dalla distretta? Il mondo, che per natura e per grazia vorrebbe vivere in pace, è devastato oggi da una muta di Leviatani che si affrontano proprio là dove solo trent’anni fa Est e Ovest avevano celebrato la loro riconciliazione. Dal branco se ne stacca uno, che guarda più lontano, oltre la guerra in corso, che ha detto di non volere alcuno né sopra né uguale a sé, che è la formula dell’Impero».

A questo punto, conclude l’Autore, che offre nel libro molti esempi concreti, si potrebbe e dovrebbe riprendere in mano il progetto di un costituzionalismo oltre lo Stato, «e ripensare il mondo, non come l’abbiamo pensato e malversato fin qui, ma com’era fin dal principio e noi non l’avevamo capito».

Giuseppe Lorenzetti
Adolescenza

«L’adolescente, dall’etimologia del termine, è colui che sta crescendo, ma, ancora più precisamente, colui che si sta nutrendo. Questo significato può sembrare banale, ma, a ben guardare, fornisce un elemento fondamentale per iniziare l’esplorazione di questa fase evolutiva poiché sottolinea l’importanza che gli adolescenti ricevano un adeguato nutrimento».

Partono da qui le "considerazioni politicamente scorrette" che Giuseppe Lorenzetti - formatosi in psicologia clinica approfondendo il collegamento tra la psicoterapia e la dimensione spirituale - affida a questo agile libretto. Un libro denso di riflessioni, testimonianze dirette e spunti critici, che dà la parola ai giovani, al loro disagio e alla loro fame di futuro. E di speranza. Questo libro è parte del progetto "Preprint".  

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