collana: Storia E Vita Missionaria – Pime
pubblicazione: febbraio 2010
pagine: 512
peso: 677 grammi
isbn 9788830718845
prezzo copertina: 20,00 €
sconto: 5%
copie disponibili: 47
Missione bengala
I 155 anni del pime in india e bangladesh
Nel 1854 "Propaganda Fide" manda l'Istituto milanese ad annunziare il Vangelo in Bengala, che gli inglesi definivano "la tomba dell'uomo bianco". I primi quattro missionari scrivono: "Noi siamo come pigmei che debbono portare delle montagne". Indù e musulmani erano insensibili all'annuncio del Vangelo, la missione va agli aborigeni, i primitivi delle foreste, portandovi la scuola, l'assistenza sanitaria, l'agricoltura moderna e soprattutto la pace fra le varie etnie e tribù. Fra questi popoli disprezzati e considerati "selvaggi" nasce la Chiesa. Nel 1947 l'India diventa indipendente e nascono due stati, uno indù (India) e uno musulmano (Pakistan). Si sviluppa la seconda fase della missione: dare alla Chiesa locale solide strutture e propri vescovi, sacerdoti, suore, catechisti e laici inseriti come cristiani nella società moderna. L'ultima fase storica è quella che inizia nel 1980. La capitale Dhaka passa da un milione a 12 milioni di abitanti. Qui nasce il nuovo Bengala. Il Pime vi fonda quattro parrocchie, inizia a formare missionari bengalesi da mandare presso altri popoli e promuove il dialogo con l'islam moderato bengalese. In 155 anni (1855-2010) il Pime ha mandato in Bengala poco meno di 300 missionari ed ha fondato sei diocesi in India (Krishnagar, Jalpaiguri e Dumka-Malda) e in Bangladesh (Dinajpur, Khulna e Rajshahi). Piero Gheddo
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